Prugnolo: una grande forza in un piccolo scrigno spinoso
Prunus spinosa L.
Famiglia: Rosaceae
Ordine: Rosales
Il Prugnolo (Prunus spinosa L.) è un arbusto che, quando le condizioni lo permettono, riesce a raggiungere le dimensioni di un piccolo albero. Tuttavia non supera mai i 3 metri di altezza. Se lo osserviamo con attenzione, notiamo che il suo essere vegetale tende a essere concentrato, compatto, forte e allo stesso tempo essenziale; per esempio, non disperde le proprie energie in un rigoglioso proliferare di rami e nuovi getti.
La sua forza è evidente nella facilità con la quale mette radici per ancorarsi fortemente al suolo, nel resistere alla rigidità dell’inverno, nell’adattarsi ai terreni più poveri e acidificati. La compattezza sta nei suoi rami radi, dotati di lunghe e acuminate spine, che svettano scuri e spogli contro il cielo invernale e nei suoi frutti, simili a piccole prugne, violacei e aspri, che necessitano di superare la prova del freddo prima di diventare graditi al nostro palato.
In natura diversi arbusti di Prugnolo, crescendo uno vicino all’altro, formano un riparo sicuro per i piccoli animali del bosco. La stessa protezione viene offerta all’uomo una volta che bacche e gemme sono trasformati rispettivamente in succhi e macerati glicerinati. In particolare, la fitoterapia si serve di rimedi a base di Prugnolo quando è necessario attivare le difese immunitarie, stimolare l’organismo all’adattamento, sostenere le energie in caso di stanchezza e debilitazione psicofisica.
Si tratta di uno dei rimedi più indicati in pediatria, soprattutto nella prevenzione e nel sostegno in caso di disturbi di natura infettiva, stanchezza, inappetenza, difficoltà di adattamento ai ritmi stagionali. È per esempio molto utile ed efficace nella prevenzione delle malattie da raffreddamento o per facilitare la ripresa dopo un’influenza, evitando al contempo delle ricadute.
PER COSA È INDICATO
Ridotta efficienza immunitaria con sequele di infezioni virali e batteriche: anche nei postumi di vaccinazioni.
Pediatria: es. patologie infettive recidivanti, inappetenza, astenia, ritardi puberali.
Debilitazione psicofisica: in caso di stress cronico, lunghe convalescenze, affaticamento, astenia.
Sindrome spasmofilica: es. angina pectoris, crampi muscolari (anche facciali), cardio-circolatori, intestinali, vescicali (tenesmo e disuria spasmodica), oculari.
PER CHI È INDICATO
Prugnolo è adatto al soggetto che in fitoterapia definiamo “tipo Abete”, che presenta il sistema linfatico ipersensibile (facilità a soffrire di otiti, faringiti, bronchiti, sequele di raffreddori) e una crescita più lenta rispetto ai coetanei, con possibile ritardo puberale. Da adulto è spesso vittima di infezioni e squilibri endocrini, ha una modesta spinta alla libido e, nella donna, si osserva una tendenza all’amenorrea. La sua capacità di adattamento ai ritmi giornalieri e stagionali è carente, per scarsità della necessaria energia vitale. Sul piano metabolico questo si traduce in un rallentamento che, col tempo, può sfociare in uno squilibrio degli zuccheri, dove a fasi iperglicemiche si alternano crisi ipoglicemiche.
NB: Prugnolo può essere impiegato anche al di fuori di questo quadro tipologico per tutti quei soggetti, come bambini, donne gravide e anziani, in cui non è possibile impiegare adattogeni veri e propri (es. Ginseng) perché incompatibili con la loro condizione.