di Deborah Pavanello

L’inverno è alle porte. La temperatura scende, le giornate si fanno più corte e più buie. Cresce in noi il desiderio di rimanere in casa, al caldo, a coccolarci.

Eppure, proprio in durante l’inverno, la natura va incontro al solstizio e il fotoperiodo (le ore di luce durante il giorno) comincia, anche se in modo impercettibile, ad allungarsi. Proprio nel momento dell’anno in cui più sentiamo la mancanza di luce e calore, ecco che questi, come fossero piccoli semi sotto terra, iniziano a risvegliarsi.9788867730292-400x566

Il mio pensiero corre immediatamente all’Abete bianco, con le sue foglie dai riflessi argentati; il simbolo per antonomasia del Natale, della luce e della rinascita. Ecco un breve estratto dal libro Piante officinali in Naturopatia, dove parlo delle simbologie antiche e recenti di cui è depositario l’Abete; un albero che, oltre a nutrire l’anima con immagini evocative e poetiche, offre un eccellente rimedio, ottenuto dalle gemme, per migliorare l’attività del sistema immunitario, nervoso ed endocrino soprattutto in quei soggetti più fragili che tanto temono il freddo e le intemperie.

 “Per i greci questo albero era sacro ad Artemide, protettrice delle nascite. I celti erano soliti preparare delle torce con le quali camminare tre volte attorno al letto dove riposavano puerpera e neonato, mentre nel Medioevo si pensava di poter favorire la fertilità battendo le donne con i rami di questa pianta.

Fin dall’antichità Abete viene quindi percepito come l’albero che favorisce l’incarnarsi di una nuova vita e come il suo protettore, in particolare quando si tratta dei più piccoli. Nelle leggende nordiche si narra infatti come i rami di Abete siano abitati da spiriti luminosi e benefici, le fate, il cui compito è di proteggere la salute dei bambini, proprio come fanno gli angeli custodi della tradizione cristiana.

Nel folklore germanico si racconta che ospiti il Genio della foresta. Per questo motivo, gli alberi più vecchi e imponenti non potevano essere tagliati e anzi erano venerati proprio perché impregnati da questa forza numinosa, capace anche di svelare agli uomini il loro destino.

Abete era inoltre al centro di riti e cerimonie, dal momento che rappresentava il canale di comunicazione con gli dèi; forse anche perché dalla resina si otteneva dell’incenso che, una volta bruciato, saliva al cielo accompagnando le preghiere e le richieste degli officianti.

In quanto albero della fertilità, della nascita, della vita, del destino e in quanto “ponte” con le luminose e benefiche forze celesti, era anche considerato il guardiano di un’importante soglia, quella rappresentata dal solstizio d’inverno, il 21 dicembre, momento in cui, grazie al ritorno della luce, già in età pagana veniva festeggiato il rinnovarsi dell’anno e della vita.

Ancora oggi, nello stesso periodo dell’anno, perpetuiamo questa tradizione addobbando un Abete e festeggiando la nascita del bambino Gesù.

In ambito antroposofico i temi della luce e della nascita si coniugano in modo ancor più forte con quelli della formazione dell’identità dell’individuo. In particolare, viene stabilito un parallelismo tra il gesto verticale delle Pinales, il loro legame con le forze luminose della natura e l’acquisizione della posizione eretta nel bambino, conseguenza della sua crescita sul piano organico (formazione delle curve fisiologiche della colonna vertebrale, dentizione), ma non solo. Camminare, perlustrare lo spazio, assaggiare cibi solidi, articolare, grazie alla presenza dei denti, parole nuove, sono azioni che permettono al bambino di separarsi dalla madre, di diventare autonomo e di conseguenza, grazie all’esperienza, di costruire, affermare e preservare la propria esistenza come individuo.

Il rimedio Abete è pertanto fondamentale quando è necessario sostenere un’armonica costruzione dello scheletro, quando l’identità immunitaria e quindi la difesa del Self va rafforzata e quando si rivela utile sostenere la costruzione dell’individualità interiore, del sé.

Per Max Tétau, Abete MG era il rimedio per antonomasia della costituzione fluorica, dove le carenze nello sviluppo dell’identità e dell’individualità erano considerate conseguenza dell’incapacità di conseguire la posizione eretta e dominare il mondo circostante.

Concorre a sottolineare l’aspetto analogico, che posiziona Abete MG come un rimedio adatto alla dentizione, la morfologia della pigna le cui squame sembrano inserirsi nella parte centrale come tanti denti.

Interessante anche valutare i collegamenti esistenti tra la simbologia della luce (qui il solstizio, il Natale, la nascita) e l’importanza di questo fattore rispetto alla vitamina D e al corretto metabolismo osseo.

A queste analogie si sommano quelle tipiche di tutte le Conifere dominate dall’influsso di Saturno, che in questo contesto manifesta da un lato la sua forza indurente, che vediamo in atto nell’ossificazione e nell’incarnazione nella materia, e dall’altro, quando diventa eccessiva, nell’inibizione della crescita che viene ritardata e frenata. Del resto l’intero gesto dell’albero è un continuo alternare peso e leggerezza per trovare un equilibrio: i suoi rami sono rivolti verso la terra, ma il tronco svetta verso il cielo, le pigne crescono rivolte verso l’alto, ma quando sono mature si rivolgono verso il basso. Non somiglia forse alla posizione eretta dell’uomo e all’azione del camminare dove costantemente un piede si alza e l’altro si abbassa per creare un equilibrio tra forza di gravità e movimento?”

PER COSA È INDICATO (BAMBINI E ADOLESCENTI)

Disordini e ritardi della crescita: dolori di crescita, ritardi puberali. Indicato quando è necessario aumentare in peso e altezza.

Alcune associazioni: Betulla pubescens gemme MG, Rosa canina MG, Prugnolo MG.

Alterazioni del metabolismo osseo: rachitismo, osteocondrite giovanile, demineralizzazione, ritardo nel consolidamento delle fratture ossee, disturbi della dentizione (carie).

Alcune associazioni: Equiseto Infuso/ES/TM, Rosa canina MG.

Flogosi dei plessi linfatici, patologie ORL come rinofaringiti, tracheobronchiti.

Alcune associazioni: Betulla pubescens gemme MG, Carpino MG, Olivello spinoso MG, Rosa canina MG, Ribes nero MG.

Inappetenza e anemia in un quadro ipostenico.

Alcune associazioni: Betulla pubescens gemme MG, Prugnolo MG, Tiglio MG.

PER COSA È INDICATO (ADULTI)

Disturbi neuromuscolari (spasmofilia) per carenze del metabolismo calcico (dovute a insufficienza tiroidea e paratiroidea) si associano spesso a disturbi neuropsichici.

Fratture ossee e osteoporosi.

Alcune associazioni: Equiseto decotto/TM/ES/SIPF, Pino MG, Ribes nero MG, Sequoia MG.

Carie e paradontosi.

Alcune associazioni: Betulla verrucosa gemme.

Danni al connettivo vascolare e viscerale.

Alcune associazioni: Centella ES/EF, Piantaggine TM.

Stati depressivi e indebolimento mnemonico e cognitivo.

Alcune associazioni: Betulla verrucosa semi MG, Ginkgo MG.

Distonie neurovegetative con marcati stati ansiosi e sintomatologie correlate, stress con nervosismo, spasmi e riacutizzazioni infiammatorie.

Alcune associazioni: Betulla verrucosa semi MG, Passiflora TM, Valeriana TM.

TIPOLOGIA DELL’MG

Il soggetto Abete giovanile: soffre di carenze che ne rallentano o alterano l’ossificazione, determinando rachitismo o lassità legamentosa con distrofie ossee, cartilaginee o dentarie. Si tratta frequentemente di un bambino “linfatico”, ipostenico, piuttosto lento nei movimenti e apparentemente letargico, la cui risposta immunitaria non è abbastanza sollecita ed è quindi spesso inefficace con frequenti ricadute e recidive.

Il soggetto Abete maturo: conserva il terreno di fondo e le tendenze diatesiche originarie, alle quali si sovrappone un aspetto distonico. In questa fase si evidenzia un quadro di spasmofilia di origine paratiroidea e tiroidea caratterizzata da tendenze tetaniche a livello intestinale o vascolare, con crampi profondi che conducono a disturbi lesionali. In questo contesto si rilevano danni a carico del connettivo con progressione dei disturbi da colon irritabile a colite ulcerosa, da tendenze flebitiche a vasculiti vere e proprie. La porosità e la fragilità ossea sono altri due degli elementi che distinguono il tipo Abete in questa fase.
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