di Cristiana Zenoni

Sono sempre di più le persone che vivono la terribile esperienza degli attacchi di panico. Non parlo della paura che ci paralizza durante o dopo uno shock, ma di quell’insieme di sintomi che compaiono senza una motivazione apparente, come un fulmine a ciel sereno, mentre lavoriamo, cuciniamo, o siamo al bar con gli amici: la tachicardia, il senso di oppressione al petto, le vertigini, a volte addirittura la sensazione di paralisi agli arti.

Chi vive questi sintomi non di rado finisce al pronto soccorso credendo di avere un infarto in corso, ma poi gli esami clinici rivelano che i valori sono tutti nella norma.

La persona che prova queste sensazioni sperimenta un’esperienza di morte. Niente a che vedere con un malore generico, con un mancamento, uno svenimento. In questi casi parliamo di vero e proprio terrore.

La mia conoscenza degli attacchi di panico è prima di tutto un’esperienza personale, debilitante e paralizzante. Un disagio interiore talmente grande che mi ha spinto a cercare la causa profonda di tanto malessere e un rimedio naturale che potesse aiutare a guarirlo.9788867730193-400x566

Quando gli attacchi di panico sono entrati nella mia vita frequentavo una scuola per diventare floriterapeuta: per questo ho subito esplorato il mondo delle essenze floreali, nella speranza di trovare un aiuto e un sollievo a quella costante sensazione di svenimento, alla paura incessante che potesse succedermi qualcosa di brutto da un momento all’altro.

All’inizio mi sono rivolta ai fiori di Rescue Remedy, la miscela d’emergenza delle essenze di Bach: Cherry Plum per la perdita di controllo, Clematis per la sensazione di svenimento, Impatiens per l’ansia e l’impazienza, Rock Rose per il terrore e Star of Behetlehem per il trauma che mi aveva causato il primo attacco di panico, e per la paura di rivivere ancora quell’inferno che mi accompagnava dalla mattina alla sera.

Rescue Remedy effettivamente mi donava una certa rilassatezza, placava gli eccessi del mio terrore, mi aiutava a sopravvivere; ma ben presto ho capito non era l’aiuto adatto a guarire la causa profonda dei miei attacchi di panico.

Ho quindi cominciato a sperimentare tutte le essenze di Bach, una o più alla volta; alcuni giorni mi sembrava di essere in uno stato di disperazione, perciò mi aiutavo con Sweet Chestnut, altre volte avevo la sensazione di sentirmi sovraccarica dalle responsabilità, allora assumevo Elm, e così via per tutte le emozioni che stavo vivendo.

Come sempre succede quando cerchiamo aiuto e sostegno nei fiori di Bach, ho dovuto imparare a osservarmi. Piano piano, con il tempo, ho imparato a osservare anche le altre persone che, come me, dovevano lottare ogni giorno con la paura che attanaglia e immobilizza.

Gli attacchi di panico arrivano laddove delle situazioni interne o esterne suscitano in noi disagio, preoccupazione: il conformismo, i dubbi, l’insicurezza, l’intolleranza, le maschere sociali, il sovraccarico di responsabilità, l’eccessiva apertura verso gli altri, traumi di varia natura.

Da qui nasce la paura, che a sua volta genera il bisogno di controllo, a cui segue l’ansia: in un circolo vizioso da cui spesso sembra impossibile uscire.

Proprio il controllo diventa una chiave di svolta nella gestione dell’ansia e degli attacchi di panico. È fondamentale che, in questi casi, cerchiamo di muovere le nostre energie verso un suo bilanciamento: dobbiamo costruire una dose di controllo sana e sufficiente a gestire la nostra vita, ma che non degeneri nell’ossessione di evitare ciò che abbiamo paura possa accadere.

Dubbi e insicurezze aumentano il controllo e ci allontanano dalla fede, impedendoci di mollare la presa e lasciare che le cose accadano per la nostra crescita spirituale: essenze come Gentian, Cerato, Larch o Tall Mulla Mulla ci incoraggiano a lasciarci andare e sviluppano l’ottimismo.

Per guarire l’intolleranza e il perfezionismo, che spesso vanno di pari passo, fiori come Beech, Rock Water, Vine, Water Violet, Vervain, Impatiens, se assunti per un periodo abbastanza prolungato, agiranno in profondità e ci aiuteranno a comprendere l’importanza della flessibilità verso noi stessi e verso gli altri.

A volte gli attacchi di panico nascono a seguito di un trauma, perciò Star of Behetlehem o Arnica consoleranno la ferita e la rimargineranno con dolcezza, aiutandoci a sentire di nuovo la nostra energia scorrere senza blocchi.

Esistono poi anche altre essenze, come quelle californiane, molto valide (Goldenrod è un esempio) che riducono l’ansia da conformismo e ci sostengono nel riappropriarci della nostra individualità.

Queste e altre essenze hanno aiutato prima di tutto me, e poi i miei clienti.

Per i tre lunghi anni in cui ho sofferto di attacchi di panico, grazie alle essenze floreali sono riuscita a non farmi bloccare da questi, a svolgere la mia vita normalmente, nonostante fossi accompagnata costantemente da quel disagio fortissimo.

Guidavo da sola in autostrada con la paura che potessi perdere il controllo da un momento all’altro, svolgevo conferenze in preda all’ansia di non riuscire ad andare avanti.

Ma non mi sono mai lasciata limitare dalla paura che in alcuni momenti sembrava prendere il sopravvento su tutto, e per questo devo ringraziare i fiori del dott. Bach, che mi hanno sostenuta e aiutata a comprendere me stessa, piano piano, e a trovare la causa del mio disagio.

Ora so che l’ansia e il panico nascono da un esagerato controllo di noi stessi e del mondo che ci circonda; si tratta di una parte di noi che non ci permettiamo di esprimere, che ingabbiamo e che erroneamente cerchiamo di tenere a bada.

Il controllo, lo abbiamo detto, può nascere da un eccessivo senso del dovere, oppure da una grande preoccupazione verso i nostri cari, o ancora dal desiderio di essere accuditi. In ogni caso, invece e prima di ricorrere ai farmaci, possiamo chiedere a Madre Natura di venire in nostro soccorso: esiste sempre un’essenza in grado di aiutarci a superare la prova che l’attacco di panico ci sta chiedendo di affrontare affinché la nostra anima evolva.

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